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  1. Moriarty the Patriot

    Tags
    anime
    azione
    manga
    thriller
    By gem-y il 14 Oct. 2021
     
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    james-moriarty




    Genere: Thriller/Azione
    Autore: Ryōsuke Takeuchi
    Cosa trovo su di esso:
    - un manga composto da 15 volumi attualmente in corso
    - due serie anime di 12 episodi ciascuna
    -Altri nomi con cui è conosciuta l'opera: Yuukoku no Moriarty (tiotolo originale) Yuumori (abbreviazione del titolo originale)
    Nationality: Japan



    Trama

    Londra. Epoca Vittoriana. Un giovane William James Moriarty assieme ai fratelli Louis e Albert, accompagna gli spettatori all'interno di un'articolata storia che narra come abbia fatto questo uomo dallo spiccato intelletto a guadagnarsi il titolo di Signore del Crimine, diventando così l'acerrimo rivale del più grande detective privato di tutti i tempi, alias Sherlock Holmes.

    Personaggi Principali

    Casata Moriarty e Alleati

    William James Moriarty: primo protagonista della storia, è un giovane uomo facente parte della prestigiosa famiglia dei Moriarty, che in realtà nasconde terribili segreti circa le sue origini e su quale sia il suo vero obbiettivo.
    Sin da bambino ha sempre avuto un'intelligenza spiccata, cosa che lo faceva sembrare un autentico genio e che gli permetteva di trattare le questioni degli adulti con estrema semplicità, guadagnandosi l'ammirazione (ma anche il timore) di molti di loro.
    William però si è sempre mostrato molto scontento del mondo in cui vive, così decide di usare il proprio intelletto per mettere a punto una serie di piani che possano portare la società inglese all'equità.

    Louis James Moriarty: fratello gemello di William, ha sempre avuto una vita difficile da piccolo a causa della sua salute cagionevole. Si fida molto del fratello, tanto da essere disposto ad assecondarlo in ogni sua decisione, ma non nasconde un certo timore per la sua apparente sconsideratezza.

    Albert James Moriarty: come fratello maggiore della casata Moriarty è quello che ufficialmente fa le veci della famiglia in alta società. Tutti i piani proposti da William devono passare sotto la sua approvazione, in modo tale che possa essere lui stesso a disporre di tutto il necessario perché possano essere messi in atto, sfruttando molte volete la sua stessa immagine pubblica.
    A differenza di Louis, crede ciecamente nelle capacità di William. La sua ammirazione in alcune circostanze può parere persino eccessiva.

    Sebastian Moran: come viene mostrato più avanti nella storia, i Moriarty hanno una serie di persone che lavorano per loro come dipendenti, in modo da permettere a tutti i crimini di andare in porto. Moran è uno di loro. Un uomo dall'atteggiamento molto schietto e in apparenza un po' rude, ma è molto devoto alla causa. Fra i vari alleati, è quello che detiene maggiore abilità con le armi, in particolare è un eccellete cecchino.

    Fred Pollock: esteriormente viene presentato come il classico pg kuudere, senza espressività e di poche parole, svolge bene il suo ruolo di spia e infiltrato, al punto da ricordare vagamente un ninja per la destrezza con cui riesce a destreggiarsi sia nella lotta che nell'uso di armi

    Jack Renfield: conosciuto col nome di "maestro", appare come un uomo avanti con gli anni dalla forma fisica eccellente. Viene spiegato che fu lui ad insegnare ai Moriarty e agli alleati come difendersi e combattere, in quanto ex-soldato.

    James Bond(e): l'origine di questo personaggio è complicata da spiegare senza fare spoiler. Diciamo che si tratta dell'ultimo alleato della famiglia Moriarty, molto abile e versatile in ogni situazione, tanto che riesce a guadagnarsi fin da subito la stima di Moran. Ha la capacità di adattarsi alle situazioni in cui si trova ed è un mago dei travestimenti.

    Scoltand Yard e altri alleati della Giustizia

    Sherlock Holmes: famosissimo personaggio nato dalla penna del celeberrimo scrittore di gialli Conan Doyle, in questa versione occupa lo spazio di personaggio secondario, inserito unicamente per controbilanciare la figura del vero protagonista, ovvero William Moriarty.
    Appare come un eccentrico giovane dall'acuto intelletto che sfrutta le sue abilità di deduzione per risolvere dei casi in veste di investigatore privato. Nonostante le apparenze, è dotato di una freddezza di spirito notevole, cosa che gli permette di passare attraverso le esperienze senza restarne troppo intaccato.
    La prima volta che lui e William si incontrano, avviene quasi per caso e subito Sherlock rimane piacevolmente colpito di scoprire che al mondo esiste qualcuno dotato della sua medesima abilità nell'osservare le cose e fare deduzioni, al punto da non riuscire a capire cosa spinga Moriarty verso quella meta distruttiva.

    John H. Watson: non poteva di certo mancare l'altrettanto famoso assistente di Sherlock, incaricato di accompagnarlo in ogni missione per fargli da supporto durante le indagini. Dal temperamento calmo e pacato, unito a una personalità amichevole, Watson è il degno braccio destro di un detective che spesso parte un pochino per la tangente. Essendo di fatto un medico inoltre, può facilitare lo studio di eventuali vittime sulle scene del crimine.

    Miss Hudson: è la proprietaria della casa dove vive Sherlock. La si vede spesso litigare con quest'ultimo a causa di tutti i grattacapi che le procura, ma a dispetto della sua apparenza un po' bisbetica, è una donna in gamba e in fin dei conti gli è molto affezionata.

    Mycroft Holmes: fratello maggiore di Sherlock, viene introdotto secondariamente e sin da subito si intuisce quanto le loro personalità siano agli antipodi. Integerrimo e glaciale, Mycroft ricopre un ruolo di importanza notevole nel governo del paese, il che spiegherebbe la sua aura così seria. Si nota anche come la sua semplice presenza abbia un'influenza molto forte su Sherlock, il quale non può evitare di sentirsi a disagio con lui nei paraggi.

    George Lestrade: detective di Scotland Yard, sembra essere in buoni rapporti con Sherlock, tanto che generalmente è lui stesso a mandare a chiamarlo e chiedergli aiuto per sbrogliare i casi più difficili che spesso finiscono per mettere la polizia londinese in una brutta situazione, dal che si evince che si fida moltissimo di lui. In lui è anche molto forte il senso di giustizia. Rifiuta la corruzione e la falsificazione delle prove. Non ritiene che sia giusto che debba essere un innocente a pagare per salvare la faccia alla polizia.

    Zack Patterson: lavora anche lui a Scoltand Yard, tanto che a seguito del caso di Jack Lo Squartatore, otterrà una promozione. Sembra apparentemente anche lui molto dedito alla giustizia e ligio al proprio dovere, anche se la sua figura nasconde un lato nascosto.


    Altri Personaggi

    Charles Augustus Milverton: questo personaggio comparirà solo secondariamente e si rivelerà l'antagonista dell'antagonista. Conosciuto in società per essere direttore di un'importante testata giornalistica nonché uomo d'affari, nasconde un lato bieco e crudele oltre ogni dire, che gli fa guadagnare il soprannome di "Signore dei Ricatti". E' molto bravo infatti a sfruttare la sua posizione per ricattare la gente. E sarà lui stesso a mettere Sherlock e Moriarty l'uno contro l'altro.
    Il suo personaggio spinge inevitabilmente a confrontare la sua malvagità con quella di William. Laddove quest'ultimo si mostra essere un attento calcolatore che usa il crimine per un fine più elevato, Milverton pare divertirsi a far del male agli altri solo per piacere personale.

    Adam Whitely: è un politico, facente parte della Camera dei Comuni, che vorrebbe agire per favorire una maggiore uguaglianza fra i cittadini inglesi, ancora bloccati da un sistema classista in cui solo i nobili hanno più potere decisionale. Il suo intento è puro e non corrotto da secondi fini come testimoniano aspetti della sua vita privata, cosa che attirerà inevitabilmente l'interesse dei Moriarty, anche se purtroppo per colpa di Milverton le cose precipiteranno.


    anime: visto
    manga: letto
    voto: 8/10

    Premessa: non sono un'esperta delle opere di Conan Doyle perciò posso fare questa recensione solo basandomi sulle informazioni reperite online.
    Sicuramente questa storia ha un che di intrigante principalmente per la scelta di incentrarla tutta su un personaggio che per com'è stato concepito dallo stesso autore originale, è un villain, il che rompe già moltissimi stereotipi di qualunque narrazione. La seconda peculiarità che non va tralasciata è che secondo quanto riportano sia la pagina di Wikia dedicata al manga che quella di Wikipedia sul personaggio originale di Moriarty, è che nella lunga serie di Doyle, il cosiddetto genio del crimine fa delle apparenze sporadiche, benché venga spesso menzionato dallo stesso Sherlock. E' un po' come se fosse un personaggio pensato per tramare di più nell'ombra che agire di persona, il che è ciò che anche questo William fa, anche se in maniera certamente differente. Non va dimenticato comunque che nel corso degli anni Sherlock Holmes è stato assoggettato da mille e mille trasposizioni letterarie e cinematografiche, ciascuna a stampo differente, ma comunque se ci affidiamo alla cosiddetta "opera prima" certo non ci aspetteremmo di trovare Moriarty e Holmes uno di fronte all'altro così tante volte.
    Invece qui abbiamo un totale ribaltamento della situazione. Il genio del crimine che nei romanzi è quasi una sorta di ombra, emerge alla luce e diventa pure il vero protagonista con la sua storia da raccontare.
    E' chiaramente palese che ci sia un grande interessamento da parte di Takeuchi per aver deciso di realizzare un intero manga su di lui, una cosa che mi ha ricordato Addio Stregone, che ha come protagonista il pittore Vicent Van Gogh raccontato in maniera differente da come lo si conosce.
    Da apprezzare quindi tutto il grande lavoro che è stato fatto per le ambientazioni, la contestualizzazione storica, gli aspetti sociali dell'epoca, eccetera. Il difficile di scrivere un'opera ambientata nel passato in un Paese che non è il tuo, è proprio questo, ma i giapponesi hanno dimostrato già in svariate occasioni di saperlo fare molto bene.
    Cosa non va dimenticato e dunque ci dovrebbe permettere di mantenere un certo giudizio critico sull'insieme?
    Anzitutto, come già detto per il personaggio di William, non dobbiamo dimenticare che la caratterizzazione è abbastanza a mano libera, lo si nota soprattutto dall'aspetto che viene conferito ad ogni personaggio (un esercito di bishounen, ma che vuoi? è un manga dopotutto) pensato ovviamente per attirare l'attenzione. William e Sherlock alla fine più che investigatore e criminale sono due giovanotti. il che forse potrebbe far storcere il naso a chi è più legato alle iconografie originali, così come non piacerà nemmeno il fatto che ci sia questa intesa fra i due, che però non è ben chiara, un modo di fare ormai arcinoto nelle opere con un grande numero di personaggi maschili e che effettivamente sembra inserita un po' "a tavolino" per la gioia del fandom.
    Al di là del fangirling però, c'è da dire che entrambi i personaggi sono ben costruiti per essere l'uno complementare all'altro, fin nei dettagli più piccoli. Personalmente mi ha colpito molto il gioco della colorazione degli occhi utilizzata nell'anime. Laddove le iridi di William brillano di un cremisi palpitante, quelle blu di Sherlock in alcuni casi sembrano opache come pezzi di vetro. Curioso, perché di solito è il contrario fra pg buono e pg cattivo.
    Ecco, in tale proposito mi piace credere che il fine ultimo di quest'opera sia tenere vivo uno dei più noti dibattiti di tutti i tempi, ovvero sulla separazione fra Bene e Male. Un po' come alcune opere più recenti della Disney, si cerca di non etichettare William come il cattivo, ma piuttosto di sondare la sua figura per capire cosa lo spinga a comportarsi in un determinato modo arrivando alla parte più morale dello spettatore e ponendogli la fatidica domanda: ora che sai la verità, credi ancora che sia una cattiva persona?
    Chissà, forse Takeuchi, esattamente come Hozumi di Addio Stregone, semplicemente voleva "rendere giustizia" a modo suo a un personaggio che non era certo noto per la sua bontà.
    Ok e fin qui tutto benissimo. Il problema nel manga arriva più avanti, in quella parte di storia che nell'anime non viene rivelata, dato che la seconda stagione si conclude con un cliffhanger mentre la storia nell'opera originale prosegue ancora per svariati capitoli, determinata a raccontarci che n'è stato di William dopo quegli eventi (scrivo così per non fare troppi spoiler). A mio avviso è qui che tutto il progetto, così perfettamente studiato com'era, finisce per accartocciarsi su se stesso, proponendo una serie di episodi in realtà non particolarmente rilevanti, arrivando addirittura a contraddirsi, proponendo quello che secondo me è un finale che stona clamorosamente col resto dell'opera. Non so da cosa sia voluta questa scelta, se appunto si tratta solo di ingenua ammirazione sfociata in questa interpretazione del personaggio come appunto nel caso di Van Gogh o se era per non dare troppo dispiacere ai fan, sta di fatto che sicuramente non era questo che mi aspettavo per un manga thriller in cui il protagonista è appunto il cattivo. Per non parlare di questa atmosfera bromance che mi sembra decisamente fuori luogo. Perché ok tutto, va bene l'ammirazione reciproca, ma Holmes è Holmes è Moriarty è Moriarty. Non lo so, mi ha dato un po' l'impressione di una fanfiction di Wattpad con protagonisti i personaggi di questo manga. Un po' cringe a volerla dire tutta, dai.
    A questo punto forse era meglio lasciare tutto in sospeso con quel cliffhanger come nell'anime e basta, perché arrivare a compromettere tutto?

    Edited by gem-y - 14/2/2024, 20:10
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